La questione della progettazione a impatto zero è una tematica complessa e di grande rilevanza nel contesto dell’architettura e del design sostenibile. Secondo l’architetta Roberta Baccolini, esperta in Requisiti ambientali per i prodotti industriali, raggiungere un impatto zero nel processo creativo è un obiettivo ambizioso e sfidante.
È importante sottolineare come l’intero processo creativo, che comprende la fase di progettazione, la scelta dei materiali e l’edificazione dell’opera, comporti inevitabilmente un certo impatto sull’ambiente.
Tuttavia, questo non significa che non si possa lavorare per ridurre al minimo questo impatto negativo.
La progettazione a impatto zero si basa sull’adozione di strategie e metodologie volte a minimizzare il consumo di risorse naturali, l’emissione di gas serra e il rifiuto di materiali.
Questo comporta la scelta di materiali eco-compatibili e a basso impatto ambientale, l’utilizzo di energie rinnovabili e il riciclo dei materiali al termine della vita utile dell’edificio.
Progettazione a impatto zero
La progettazione a impatto zero richiede un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti nel processo creativo, compresi gli architetti, i progettisti e i committenti. La consapevolezza delle sfide ambientali e l’adozione di pratiche sostenibili sono fondamentali per raggiungere questo obiettivo.
Baccolini sottolinea che la progettazione a impatto zero non è una meta definitiva, ma piuttosto un percorso di miglioramento continuo.
La ricerca di soluzioni ecosostenibili deve essere accompagnata da una mentalità aperta all’innovazione e alla ricerca, in modo da adattarsi alle nuove tecnologie e alle scoperte nel campo della sostenibilità.
Progettare a impatto zero, dunque, si può, con la collaborazione di tutti gli attori del settore.