C’è qualcosa di più moderno della tradizione?
Scampo: il design di una pescheria moderna
(Foto progetto realizzate da: Giorgio Di Noto)
Scampo – Pescheria Moderna è un’idea nata dalla volontà di due fratelli, i fratelli Graziosi, Sergio e Andrea, di unire tradizione e modernità, estro e storia. E di portare, così, il pesce di Formia a Bologna.
Le origini dei due fratelli, infatti, sono a Formia dove la famiglia Graziosi vive di mare, di pesca.
È proprio la famiglia la primissima partnership di Scampo che consegna presso il locale di Bologna il prodotto proveniente direttamente dal Mar Tirreno e dal Mar Mediterraneo.
L’approvvigionamento è giornaliero. Ogni mattina, sul banco, il pesce di Formia racconta la sua storia.
Eppure, il concept non si esaurisce nella tradizione.
Sergio e Andrea decidono di costruire un’experience molto particolare che parte dalla materia prima e si dipana all’interno di uno store materico.
Scampo è una pescheria, prima di tutto.
È possibile entrare, scegliere il pesce, farselo pulire e sfilettare, portarselo a casa.
Ma è anche un ristorante “friendly” in cui il pesce può essere pesato, cucinato secondo poche e salutari modalità di cottura (vapore, griglia, frittura, crudo) e consegnato per essere mangiato presso uno dei sofisticati tavoli del locale.
Tra i piatti top del locale risaltano le bombette, le parmigiane di pesce, i calamari ripieni, le insalate, i prodotti della gastronomia perfetti per le pause pranzo veloci e light.
Le parole chiave di Scampo?
Condivisione, tradizione, innovazione, cultura, sostenibilità.
(Foto progetto realizzate da: Giorgio Di Noto)
Ma come è stato realizzato questo innovativo progetto di design?
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L’idea, il concept, l’identità e i valori di Scampo:
intervista a Sergio Graziosi
Scampo è un progetto che abbraccia la tradizione ma ne costruisce una nuova versione, che ha il sapore della gioventù e del rispetto per il passato. Da Scampo tutto è riconoscibile, ogni cosa ha il suo posto, ogni cosa ha il suo significato. Si tratta di un brand che ha dei caratteri decisi, forti. Com’è stato costruito?
Lo abbiamo chiesto a Sergio Graziosi, uno dei due titolari.
Sergio, com’è nata l’idea di Scampo?
Beh, è semplice. Volevamo portare il pesce di Formia a Bologna.
Renderlo accessibile a tutti. Volevamo regalare alla nostra città un prodotto di qualità, locale, fresco, che parlasse del mar Tirreno in un modo puro. Facendo cultura e formazione su certe tipologie di pesci locali, stagionali. In una chiave più leggera e friendly rispetto a un classico ristorante di pesce.
Come avete pensato lo store?
Lo store è creato in modo che si arrivi al banco e si possa scegliere il prodotto desiderato. Il nostro team consiglia diverse tipologie di cottura. È infatti possibile farselo cucinare in loco e accomodarsi a mangiare nel locale oppure portarlo a casa.
Vi siete ispirati a qualcosa in particolare per creare Scampo?
L’ispirazione risente della cucina spagnola, un’idea rustica, piena di verità e di trasparenza in cui si può scegliere il prodotto e farselo cucinare secondo alcune modalità. Questo è il focus dell’experience.
Cosa è possibile trovare da Scampo?
Da Scampo si possono trovare qualità, trasparenza, pulizia, sensazioni di mare, di pescherie sulla costa, in versione 2.0.
C’è qualcosa che ti richiama, insomma. Scampo è la vecchia pescheria però pensata con una veste innovativa, con un visual moderno.
Qual è lo stile di Scampo?
Lo stile è di impatto, forte. Grazie al progetto di design la cosa che emerge fin da subito è l’aspetto visivo. Le piastrelle, i pattern, i colori. Tutto ciò ci fa immergere in modo potente nella realtà di Scampo. Si tratta di veri e propri touch point in cui il vero protagonista è il prodotto. Lo spazio circostante ha il compito di farlo emergere.
Per i colori abbiamo scelto, per esmepio, il blu mare con una connotazione più concettuale e profonda. Risentiamo delle visioni di Marrakech e dell’arte, del design.
Perchè Scampo è un’idea innovativa?
L’importanza dell’utente è fondamentale. Cambiare il centro dell’interesse in modo attivo è stata la nostra spinta. Il cliente si sente partecipe dell’esperienza. Lui sceglie cosa, quanto, come mangiarlo. Questo è il cuore dell’innovazione.
Come vi prendete cura del cliente?
Per noi è importante che l’utente veda con trasparenza tutta la filiera. Per questo è tutto in bella mostra, tutto visibile. La nostra idea è far vedere come viene trattato il prodotto. Ci mettiamo il banco e la faccia. Facciamo vedere serietà.
Da dove parte la campagna di marketing che ha sancito il successo di Scampo?
Il nostro prodotto è il centro e il messaggio, il cuore dell’identità e dei nostri valori. Tutto parte da qui. È la nostra storia. Ci siamo sempre chiesti: l’utente sa perché lo facciamo, quali sono i nostri ideali e i nostri principi? Noi dobbiamo fare in modo che lo sappia sempre, in ogni istante.
E lo facciamo in modo ironico e fresco. Non vendiamo soltanto il prodotto. Noi raccontiamo una storia. Le persone si affezionano a questo. Sentono di far parte di una community.
Qual è il focus del brand Scampo?
Abbiamo sviluppato il brand con forza. Sviluppare un brand significa prima di tutto essere te stesso. Lo abbiamo fatto con operazioni offline e online. Creando una rete di persone che amano Scampo. Che si sentono vicini a Scampo. Il nostro target unisce per questo adulti e piccoli. Perché tutti condividono i nostri principi più sani.
Insomma, di Scampo ci si ricorda. Questa è la nostra soddisfazione più grande.”
Come dargli torto.
Il progetto architettonico e l’interior design:
intervista a Chiara Melandri
La parola a Chiara Melandri, architetto che ha ideato il concept di Scampo
A parlare è Chiara Melandri, architetto e titolare dello Studio Martino Design, che per Scampo ha curato sia la progettazione architettonica che l’interior.
“Scampo ha una particolarità: si discosta sia dall’idea di ristorante che di pescheria. È un vero mix delle due cose. Dunque siamo partiti cancellando dalle nostre teste l’idea del classico ristorante di pesce che solitamente è visto come un locale chic, pomposo, dove si spende molto, un luogo con tende, tovaglie importanti, sedie rivestite.”
Con Scampo Chiara Melandri si discosta anche dall’idea di pescheria che in genere è un concept non troppo pensato ma creato più che altro dai pescatori del luogo.
“Di solito le pescherie non hanno un design particolarmente curato. Sono luoghi interamente piastrellati dove si pulisce il pesce, lo si vende, lo si consiglia. Abbiamo cancellato queste due idee iniziali.”
Come?
“Siamo partiti scegliendo i materiali. A cominciare dalla piastrella di grès che doveva essere presente, totalmente lavabile, per questioni funzionali.”
E le linee guida del brand?
“Volevamo un colore e un’idea che fossero riconoscibili immediatamente. C’è stato un lungo dibattito sul colore da scegliere e poi abbiamo scelto il blu intenso, quasi elettrico, un po’ anni ’80. Che ricordasse il blu del mare ma che avesse anche una veste più pop, più moderna.”
Chiara Melandri ha utilizzato gli elementi della tradizione svecchiandoli, dandogli una voce più giovane. Come ha fatto?
Guarda il video per saperne di più.
Com’è cominciato tutto? Chiara Melandri ripercorre il progetto dello store.
“Siamo partiti da un locale che era già un ristorante e un elemento su cui abbiamo discusso molto è stato il pavimento in cotto antico: mantenerlo oppure no?”
Questa la prima domanda che i titolari di Scampo e Chiara Melandri si sono posti.
Scampo si trova nel cuore di Bologna. In una zona storica. Per questo il team di lavoro ha deciso di lasciare il pavimento come traccia della tradizione bolognese.
“Abbiamo poi rivoluzionato tutto l’ambiente circostante con un concept tutto nuovo.
Abbiamo spostato più volte il bancone per capire quale fosse la posizione ottimale.
Abbiamo scelto due materiali fondamentali con cui abbiamo rivestito tutte le superfici: la piastrella in bianco lucido e la resina blu.”
Melandri resta fedele al progetto iniziale, in questo modo riesce a creare un’armonia tra pochi elementi che dominano tutto lo spazio.
“Non c’è nessun altro elemento che disturba lo spazio. Le persone si sentono avvolte da due elementi chiave che vengono riproposti in tutto il locale. C’è un racconto di fondo che accompagna gli utenti.”
Ma non basta. Per rendere il pesce l’unico vero protagonista dell’ambiente Martino Design ha eliminato tutti gli elementi decorativi che potessero deviare l’attenzione.
“Abbiamo posizionato il pesce all’ingresso del locale. Gli abbiamo dato priorità assoluta. È ciò che si vede anche dalla strada. Così chi passa a piedi, in bici, in macchina, può gettare un occhio e capire che questo luogo è un locale moderno ma anche una tradizionale pescheria.”
Guarda il video per scoprire tutto sul progetto.
Gli arredi di Scampo
Gli arredi di Scampo sono stati pensati per essere armoniosi con l’ambiente utilizzando gli stessi materiali con cui è stato costruito l’intero concept.
I tavolini sono stati realizzati da un fabbro su misura e il piano posto al centro della sala più grande è stato realizzato in mosaico con piastrelle 5×5 in bianco lucido.
Le sedute, di una ditta nordica, riflettono uno stile improntato al minimalismo assoluto. L’ambiente è incredibilmente semplice ed essenziale.
Guarda il video per saperne di più.
La ricerca sui materiali e sulle superfici:
intervista a Gianluca Perrone
Scampo. Un viaggio nel blu. La parola a Gianluca Perrone
Un viaggio nel blu. Così definisce Scampo Gianluca Perrone, titolare di Stepping Stone che, insieme a Chiara Melandri, si è occupato delle superfici del locale.
Com’è cominciata la collaborazione tra Stepping Stone e Martino Design, lo studio di progettazione di Chiara Melandri?
“Bisogna dire che Scampo è prima di tutto una bella sinergia tra i proprietari di Scampo, Stepping Stone e Martino Design. Noi ci siamo inseriti in medias res soprattutto per la ricerca e la consulenza sulle superfici. Le quali esprimono un carattere estetico molto forte. Abbiamo lavorato dunque a stretto contatto con i proprietari che hanno le idee molto chiare sul loro locale e con Chiara Melandri per la ricerca, la valutazione, i test sulle colorazioni, sulle scelte dei materiali e delle superfici, le dimensioni, le riflettenze, i colori, la lavorazione degli stucchi. Tutto ciò che potete osservare guardandovi intorno.”
Guarda il video per sapere di più.
Quanto dell’identità di Stepping Stone c’è nel progetto di Scampo?
A rispondere è Gianluca Perrone.
“Beh, direi tanto nella misura della ricerca. Non delle scelte. Le scelte sono state dettate dalla volontà di creare una pescheria moderna. Dunque l’aspetto della mattonella, delle piastrelle, la lucentezza, la pulibilità e la percezione di pulibilità, erano tutte richieste della proprietà.”
E il resto?
Le dimensioni, i colori, le forme, le geometrie, la realizzazione dei tavoli sono cose che hanno fatto capo allo studio di progettazione. A Gianluca Perrone, invece, tutta la fase di analisi e di ricerca sulle superfici.
“Stepping Stone ci ha messo tutta la fase della ricerca. Che è poi ciò in cui noi crediamo di più. Affiancare i professionisti nella realizzazione ottimale dei loro progetti, il trasformare una richiesta in uno specifico prodotto. Creare un ponte tra un’idea senza spazio e una superficie reale. Questo è il focus di Stepping.”
In questo caso si è trattato di una ricerca interessante sulle varie matericitá che trova spazio e respiro all’interno di Scampo.
“Le matericità passano da un pavimento in cotto antico già preesistente con un significato preciso, alla resina in tinta, alla fuga, alla parete blu su blu. Sono insomma diversi gli aspetti che ci hanno coinvolto.”
Guarda il video.
Come Stepping Stone ha “giocato” con l’idea di griglia?
“L’idea del brand è legato al concetto di griglia.
La griglia è un formato piccolo, giusto da essere notato nelle fotografie, nelle inquadrature.
La griglia salta sempre fuori, ha un’identità molto forte. E noi abbiamo lavorato molto sulla scelta del materiale.
Potrebbe sembrare che un bianco lucido sia una scelta molto facile. In realtà dietro ci sono state tante valutazioni.”
Guarda il video per ascoltare l’intervista.
Gianluca Perrone descrive Scampo
Abbiamo chiesto a Gianluca Perrone di descrivere Scampo dal suo punto di vista.
“Intorno a noi vediamo delle superfici con mattonelle 5×5 in bianco lucido che rappresentano tutto il percorso di Scampo: dall’insegna esterna, alle superfici dove si mangia, il banco del pesce, le pareti. È una griglia che si differenzia in alcuni punti per la stuccatura. In alcuni punti è blu, in altri è bianca. C’e quindi una connotazione diversa. È un percorso. C’è poi una grande parete blu monocromatica che richiama lo stucco blu.
Ci sono delle superfici continue che richiamano le resine verticali e che conferiscono valore quindi alla griglia piastrellata. Scampo è davvero un viaggio nel blu.”
Guarda il video.
Stepping Stone e il recupero del pavimento in cotto antico
Stepping Stone si è occupato, tra le altre cose, del recupero di un’antica superficie in cotto.
“Questa cosa mi fa un po’ sorridere perché è una parte che inizialmente doveva essere coperta. Ma io ho un grande amore per i pavimenti antichi e le superfici tradizionali. Abbiamo fatto diversi test per sbiancare la superficie. È venuta fuori una superficie particolare che è piaciuta a tutti.”
Si tratta di un cotto fatto a mano, tipico di alcune situazioni bolognesi e italiane.
“Era inizialmente molto rosso. Ai proprietari di Scampo non piaceva l’idea di avere un cotto tradizionale rosso, non si sposava con l’idea del brand. Per questo siamo andati a lavorare con delle soluzioni di sbiancatura del cotto. Il risultato è stata una superficie molto affascinante che si sposa con tutto il percorso Scampo anche se è molto lontana dal resto delle superfici.”
Perrone ha dichiarato, inoltre, che laddove mancavano le tavelle Stepping Stone ha deciso di riempire il vuoto in un altro modo per valorizzare l’elemento narrativo. In che senso?
“Beh, in verità prima di tutto per noi è una comodità. La comodità di andare a sostituire delle tavelle in velocità.
Poi il sapore di Scampo, la sua identità, il piacere di essere qui, a contatto con cose semplici: tutto ciò ci ha visto d’accordo nell’idea di mantenere una traccia del pavimento preesistente. Lasciare la storia di quello che non c’è ben visibile a tutti.”
Scopri di più nel video.
Scampo, in sintesi
Come Gianluca Perrone descriverebbe dunque il progetto materico dello store?
“Armonico. Funziona tutto. E sembra anche molto strano.
Quando tutti questi elementi erano su un tavolo, su una palette, sembrava impossibile farli sposare insieme, mettere insieme un pavimento in cotto con una resina blu, Unire superficie riflettenti o opache.
Sembrava difficile. E invece le idee erano chiare dall’inizio. Ciò ha reso tutto armonico.”
Ascolta le sue parole qui.